Cosa ti ha ispirato a iniziare a scrivere poesie? Cosa ha ispirato questo nuovo libro?
La scrittura poetica è un’esigenza dell’anima, anche se mi dedico alla narrativa, scrivo romanzi storici, la poesia è per me il veicolo privilegiato per compiere un viaggio nella realtà, sia quella che vive dentro di noi che quella esterna, un percorso di conoscenza. La silloge Resistenti al buio raccoglie poesie composte dal 2015 a oggi e ha come filo conduttore l’ostinata difesa della speranza, della giustizia e delle radici in un mondo che spesso ci lascia sgomenti per la spietatezza e la perdita di memoria. Il titolo è tratto da una delle poesie, I fiori di portulaca, piccole corolle che hanno la caratteristica di aprirsi solo in presenza della luce del sole, quindi di resistere al buio.
Quali sono i temi ricorrenti nelle tue poesie e perché li scegli?
L’ultima silloge contiene temi a cui sono particolarmente legata e li ripartisce in quattro sezioni:
Resistenti al buio; Camminare insieme; Cieli di libertà; Dal mare ai sassi.
Nella prima parte sono alcuni degli eventi drammatici dei nostri giorni a nutrire la mia ispirazione: i flussi immigratori, la violenza sulle donne e i più deboli, la mancanza di rispetto per l’ambiente, il senso generale di sfaldamento e disgregazione morale della nostra società.
La seconda, invece, ha per tema le forme discontinue e fragili che il sentimento d’amore assume oggi, entrando spesso in conflitto con le aspettative più profonde, come la stabilità e la dedizione, sempre necessarie all’appagamento del cuore. Nella terza si accendono le luci: i versi focalizzano alcuni momenti in cui i sentimenti, l’umanità e la generosità tornano a vivere, anzi a risplendere, sono appunto i cieli di libertà. L’ultima parte si compone di una serie di poesie dedicate ai paesi della Murgia in cui fermano i treni della Ferrovia Appulo-Lucana. Ho viaggiato quotidianamente su quella tratta per ben cinque anni, ricoprendo la cattedra di Materie Letterarie e Latino nei Licei di Gravina e Altamura. Nata sul mare, mi sono innamorata dell’altopiano murgiano, delle albe e dei tramonti che regala, a cui ho già dedicato alcune liriche nella silloge Sull’orlo del cerchio. L’impegno civile, l’intensità dei sentimenti, le radici, sono i temi a me più cari.
Come descriveresti il tuo stile poetico?
La mia poesia spesso viene definita fonosimbolica, e certo il suono è un elemento di cui mi servo per costruire i miei versi e legarli fra loro in una rete che supporta ed evidenzia il senso. Ma lo stesso si potrebbe dire del colore, il cromatismo è un’altra componente significativa del mio stile. Inoltre, avendo una formazione classica, insieme agli elementi del mondo naturale, il mio immaginario è popolato da figure mitologiche come Achille, Penelope o Eros: ad esse affido il compito delicato di racchiudere tutta una serie di significati, sono nobili ambasciatori dei sentimenti e della parola poetica, quasi punti fermi in mezzo ai venti furiosi del nostro tempo.
Chi sono i tuoi poeti preferiti e come hanno influenzato il tuo lavoro?
C’è una linea invisibile ma profonda in me che lega Virgilio, Leopardi, Montale, Ungaretti, Antonia Pozzi, Wislawa Szymborska e ne potrei citare altri. Hanno accompagnato la mia crescita di persona, prima ancora che di poeta, sono sorgenti di ispirazione e stile.
Puoi parlarci del tuo processo creativo? Hai qualche rituale particolare quando scrivi?
La poesia trae alimento in primo luogo dall’ascolto: comporre significa cercare il silenzio e percepire il carattere multiforme, cangiante e spesso contraddittorio del reale. La parola poetica nasce dal raccoglimento, solo così è possibile lasciarsi afferrare e occupare dal canto delle Muse, come dicono i poeti greci e latini, o come dirà Paul Valéry “cogliere l’inattesa presenza di un ritmo nello spirito”. E la musica fa senz’altro parte del mio processo creativo, posso dire che è il mio rituale
Come affronti il blocco dello scrittore quando scrivi poesie?
Semplicemente lo rispetto. Se non sento di scrivere non scrivo, ma come dicevo prima, si compone nel silenzio, spesso quando i versi tacciono è perché c’è troppo rumore dentro oltre che fuori, basta fare silenzio.
In che modo la tua vita personale e le tue esperienze influenzano i tuoi scritti?
Gli eventi più significativi, sia tristi che gioiosi, producono in me una particolare risonanza, un battito, una pulsazione che non mi abbandona finché non trova nella parola la veste comprensibile: un processo che lungi dall’assumere una valenza risolutiva, offre e accresce la consapevolezza: il verso non dà risposte precise e definitive, ma illumina ciò che appariva oscuro e indecifrabile
Qual è la tua opinione sul ruolo della poesia nella società contemporanea?
Ho sempre avuto la ferma convinzione che la poesia non debba arretrare dinanzi all’aridità dilagante, oggi assistiamo, infatti, ad un rinnovato interesse per questa forma letteraria, segno che lo spirito, pur se emarginato, rivendica lo spazio che merita, chiede di essere nutrito. Orazio diceva ut pictura poesis quindi la poesia per la sua dimensione iconica, oltre che musicale, dovrebbe adattarsi meglio della prosa alla nostra civiltà dell’IPhone e dei social network, sollecitando un uso formativo dei mezzi digitali a nostra disposizione. Inoltre la poesia può essere il perno attorno a cui creare vere comunità, in cui si condivide, ci si ascolta, si cresce assieme
Cosa speri che i lettori traggano dalle tue poesie?
Innanzitutto che si fermino a leggere e a rileggere. Fermarsi a gustare un prodotto del pensiero e della creatività è diventato quasi un lusso, invece è essenziale per il nostro equilibrio, per il nostro benessere profondo. E che si sentano meno soli: frenesia e solitudine sono i mali più grandi della nostra epoca.
Quali progetti o libri futuri hai in programma e su cosa stai lavorando attualmente?
Sto lavorando al mio terzo romanzo storico, come gli altri due anche questo, oltre alle vicende, conterrà tanta poesia.
Dove è possibile seguire il tuo lavoro artistico
Sulle mie pagine Fb https://it-it.facebook.com/federica.introna/
e Instagram https://www.instagram.com/federicaintrona/ e sul mio sito www.federicaintrona.it